Il mondo del fitness è fatto da sempre di mode passeggere e di “must” intramontabili, ogni anno nascono infatti corsi in palestra dedicati a nuove discipline di diversa ispirazione. Poche proposte però resistono nel tempo dimostrandosi valide ed efficaci.
Vi aiuteremo nella scelta partendo dall’intramontabile spinning, passando attraverso il più recente ma ben consolidato Zumba Fitness, fino a giungere alle ultimissime proposte HIIT.
Un classico che si rinnova… dallo spinning all’indoor cycling
“Allenarsi partendo dal corpo per arrivare alla mente, con il raggiungimento di mete, sfruttando l’energia della musica”.
Pensieri e parole di Johnny Goldberg, il fondatore di un modo di praticare attività, di un’ideologia riportata in quello che ancora oggi è uno degli emblemi del fitness e dell’allenamento “cardio” indoor: lo spinning.
Le grandi innovazioni nascono spesso da grandi fallimenti, così è stato anche per il sudafricano Goldberg, dopo aver fallito (ritirandosi) l’appuntamento con la gara più massacrante al mondo: la Race Across America, la RAAM. 5000 chilometri no stop in tappa unica da una costa all’altra degli Stati Uniti. Resosi conto del corretto approccio all’allenamento fisico, ma non altrettanto da quello mentale decise così di creare un’apposita bicicletta stazionaria per l’allenamento indoor, fino ad esportare la sua invenzione nel mondo del fitness, rivoluzionandolo.
A distanza di quasi trent’anni lo spinning resiste ed in alcuni casi si migliora, con un appeal più metodologico basato sui principi cardine dell’allenamento. Compaiono così le prime biciclette stazionarie in grado di monitorare tutti i parametri dell’allenamento: potenza, frequenza cardiaca e pedalate; abbinando il raggiungimento dei propri obiettivi al divertimento tipico (oltre alla fatica) di una tipica lezione di spinning. È l’indoor cycling! Un’attività di 50-60 minuti utile a bruciare circa 500 kcal (540 secondo studi del CONI), ad eliminare tossine ed a tonificare la parte inferiore del corpo e per allenarsi in sella nei mesi invernali, quando freddo e buio rischierebbero di vanificare gli allenamenti estivi. A
ssicuratevi di iniziare questo percorso in un gruppo omogeneo, con ritmi moderati ma gradualmente crescenti.
Divertente e tremendamente latino… lo zumba
A metà anni ‘90 in Colombia nasceva lo Zumba, da un’idea di Beto Perez: una combinazione di esercizi “total body” su basi musicali latino-americane, in un’alternanza di ritmi tali da accostarlo ad un allenamento ad intervalli. Se l’attività aerobica prolungata rappresenta il metodo ideale per la combustione dei grassi, è altrettanto vero che per la stra-grande totalità delle persone non sia praticabile con costanza a causa dell’impossibilità di allenarsi per diverse ore. Da qui nasce la praticità e l’efficacia di svolgere sedute di durata ridotta ma ad intervalli di ritmo in modo da favorire l’aumentare della frequenza cardiaca ed il suo ritorno a battiti inferiori; con un beneficio a livello cardiovascolare, respiratorio ed un elevato consumo energetico.
Per molti ma non per tutti…hiit
Restiamo in tema di intervalli di ritmo, ma in questo caso aumentando l’intensità a livelli massimali.
Un allenamento ad alta intensità dedicato alle persone più allenate ed ovviamente in buono stato di salute, prive di patologie cardiovascolari. Seppur risalgono agli anni ’90 gli studi dello scienziato giapponese Tabata, tale protocollo omonimo sta spopolando solamente negli ultimissimi anni.
Il Tabata è un High Intensity Interval Training (HIIT) consistente nello svolgimento di un circuito (solitamente composto da 8 esercizi) alternando 20” di esercizio alla massima intensità (170% del VO2 Max, la massima capacità di consumo di ossigeno) a 10” di recupero passivo, preparandosi al successivo esercizio.
Un minuto di recupero a fine giro del circuito per un totale che può spaziare da 3 a 6 cicli completi.
Il vantaggio di questo protocollo sta nella grande capacità di aumentare la capacità anaerobica (e su questo probabilmente c’erano pochi dubbi), ma addirittura anche quella aerobica, sorprendente se si consideri la scarsa durata totale dell’allenamento.
L’elevato EPOC prodotto ovvero il consumo di ossigeno in eccesso post-allenamento comporterà poi un innalzamento del metabolismo e del dispendio energetico anche diverse ore dopo l’allenamento: come se il nostro organismo continuasse a bruciare calorie in eccesso vivendo in sostanza di rendita di quanto fatto alcune ore prima.
Si, avete capito bene, l’HIIT è negli ultimi anni riconosciuto come un mezzo fondamentale per la combustione efficace dei grassi, ma ovviamente l’elevata intensità ricercata fa si che sia un mezzo per “molti”…ma non per tutti! Non esiste un’attività ideale per entrambi i sessi, per questo occorre molta pazienza, provare diverse esperienze sportive e trovare un punto di incontro per iniziare un percorso che possa essere più duraturo possibile.