Non vediamo l'ora che l'estate faccia il suo ingresso nelle nostre giornate; spesso però le alte temperature portano con sé un problema comune a molte donne, quello della pesantezza e del gonfiore alle gambe.
Dolori e gonfiori agli arti inferiori dipendono dalla funzionalità della circolazione sanguigna, nello specifico il sangue trova difficoltà a risalire attraverso gli arti e si accumula all'interno del vaso venoso che tende a dilatarsi e a perdere la propria elasticità, determinando gonfiore e stanchezza alle gambe.
Ecco qualche consiglio per evitare questo fastidioso problema:
- Il sovrappeso è una condizione che favorisce le problematiche agli arti inferiori. Infatti, quando la massa muscolare diminuisce a favore della massa grassa, si favorisce la distensione delle pareti dei vasi sanguigni e alla la perdita di elasticità delle stesse. Inoltre, le gambe supportano (o sopportano?) la maggior parte del nostro peso corporeo e quando siamo in sovrappeso la pressione su di esse aumenta notevolmente, rendendo la circolazione venosa ancora più difficoltosa. Un calo di peso, anche modesto (10-15% di calo di peso corporeo in 6 mesi) migliora questa condizione e favorisce la circolazione sanguigna e il ritorno venoso.
Un'alimentazione specifica
- Anche un'alimentazione specifica ed equilibrata può essere d'aiuto quando abbiamo un problema di gonfiore alle gambe. È fondamentale ridurre il contenuto di sale nella dieta, sia quello aggiunto alle pietanze, gli alimenti che ne contengono un’elevata quantità (formaggi, affettati, alimenti in scatola, prodotti da forno quali cracker etc.). È importante allo stesso tempo aumentare i cibi ricchi di Vitamina C che aiutano a proteggere i capillari e le pareti dei vasi sanguigni, (come ananas, agrumi, kiwi, fragole, lattuga, radicchio, rucola, spinaci, peperoni, pomodori etc.) e le verdure che favoriscono la diuresi e contrastano la ritenzione di liquidi (come gli asparagi, i carciofi, i cetrioli, il tarassaco e le crucifere, ovvero broccoli, cavolfiore, cavolo romanesco).
L'attività fisica
- Il sovrappeso e la cattiva alimentazione possono essere due fattori che favoriscono la pesantezza alle gambe, ma quello più importante è di sicuro la sedentarietà. Stare a lungo seduta infatti non sollecita adeguatamente i muscoli degli arti inferiori, che in questo modo non riescono a coadiuvare il lavoro di pompa svolto dai vasi sanguigni stessi. Allo stesso tempo anche stare a lungo in piedi, specie nella stessa posizione, favorisce il gonfiore e il dolore. Abituarsi a fare almeno 20-30 minuti di camminata leggera tutti i giorni può davvero essere un grande aiuto per chi passa la maggior parte della propria giornata seduto, mentre chi sta spesso in piedi dovrebbe praticare un'attività fisica che favorisca il microcircolo, come il nuoto o il ciclismo (che si traduce in cyclette, nuoto libero o perché no aquagym).
Altri "accorgimenti"
- Esistono altri "accorgimenti" che possiamo mettere in pratica tutti i giorni per aiutarci a migliorare questo problema. Ad esempio accavallare le gambe per lunghi periodi può peggiorare la situazione, come anche l'esposizione prolungata al sole e i bagni caldi dopo una lunga giornata (il calore infatti dilata le vene). Un valido aiuto può essere immergere i polpacci nell'acqua fredda a fine giornata e massaggiarli con una crema gel effetto rinfrescante, come anche dormire (o riposarsi sul divano) con le gambe leggermente rialzate. Evitate i calzini e gli stivali troppo stretti, come anche i tacchi troppo alti; preferite invece le calze a compressione graduata, che favoriscono il ritorno venoso.
Sostanze che favoriscono il microcircolo
- In farmacia e in erboristeria possiamo trovare degli integratori o e delle tisane che contengono sostanze che favoriscono il microcircolo, ad esempio tra gli estratti più efficaci sicuramente la vite rossa, il rusco e la centella asiatica. Se però il problema persiste un lungo periodo o se notate che il dolore non è legato necessariamente alle alte temperature o al vostro lavoro, ricordate sempre di consultare il vostro medico, che vi potrà consigliare uno specialista adeguato, come il flebologo.